Brano: [...], io sono un uomo ». Martin non dimenticò mai « quello sguardo del poliziotto, pieno di stupore per l'audacia di quella frase e per la rabbia di non poterci arrestare ».
A 15 anni entrò in un collegio religioso, sicché potè laurearsi in teologia e filosofia. Nel 1954 ebbe l'incarico di pastore in una comunità battista di Montgomery, nell'Alabama.
La « nonviolenza »
I suoi sermoni, carichi di passione e di fede religiosa, e accompagna
Martin Luther King parla a una manifestazione per 1 diritti civili (Chicago, 21.6.1964)
ti da una straordinaria eloquenza, gli diedero subito una immensa popolarità e un grande prestigio nella comunità nera della città. Martin Luther King teorizzava la « nonviolenza » e la sua linea di emancipazione dei neri si distaccava da quella che, in quegli stessi anni, cominciava a divenire dominante in altri movimenti della gente di colore. Egli voleva « inserire il nero nella linea maestra della vita americana », estendendone gli attuali diritti a tutti i suoi abitanti, senza alcuna aspirazione a mutamenti radicali e profondi del sistema. Perciò organizzava la lotta sulla base di marce pacifiche, canti collettivi, sitin per l’affermazione dei diritti civili, senza mai portare quella azione agli scontri più aspri, imposti dalla violenz[...]
[...]itti civili, senza mai portare quella azione agli scontri più aspri, imposti dalla violenza razzista. Su questa base, nel 1955 diede il via a una serie di manifestazioni che avrebbero tuttavia aperto nuovi orizzonti alla lotta dei neri americani. Il 4.12.1955 una donna nera venne arrestata a Montgomery perché si era rifiutata di cedere in autobus il posto a un bianco, e proprio nel settore del veicolo « riservato » ai bianchi. Quella sera stessa Martin Luther King lanciò la parola d’ordine del boicottaggio delle linee automobilistiche della città. Il giorno dopo, nessun nero salì sugli autobus. King venne arrestato, ma lo « sciopero » continuò senza incrinature e alla fine i neri vinsero: la segregazione sugli autobus venne dichiarata illegale. Fu quella una delle prime manifestazioni in cui i neri, restando uniti, riuscirono a ottenere una vittoria antirazziale e, su quella base, Luther King sviluppò il suo movimento nazionalmente.
Assai giustamente uno storico della lotta dei neri americani ha scritto: « King era un pastore e predicava in chiesa: [...]
[...]imi. Il movimento da lui iniziato ebbe un valore decisivo: rappresentò, nella storia dei neri americani, il primo impegno di massa nell'azione diretta.
Allenandosi nelle tecniche della nonviolenza, i neri rafforzarono la loro coscienza, svilupparono il loro spirito organizzativo; dimostrarono senza equivoci che non avevano paura dei loro oppressori ».
La lotta per i diritti civili
Un secondo momento importante della lotta organizzata da Martin Luther King fu quello dato dai moti di Birmingham (U.S.A.) nel 1963. La città era stata volutamente scelta per una grande manifestazione, essendo una delle sedi principali del Ku Klux Klan (v.), e l’occasione era offerta dalla celebrazione del centenario del proclama di Lincoln sulla fine del regime schiavista. Lo stesso governo federale (era presidente degli U.S.A. J.F. Kennedy) guardò con preoccupazione all’iniziativa. Luther King venne sconsigliato di portarla avanti, ma non cedette.
La polizia della città fu rafforzata, per controllare una folla traboccante di neri convenuti da più Stati. Lo scont[...]
[...]brazione del centenario del proclama di Lincoln sulla fine del regime schiavista. Lo stesso governo federale (era presidente degli U.S.A. J.F. Kennedy) guardò con preoccupazione all’iniziativa. Luther King venne sconsigliato di portarla avanti, ma non cedette.
La polizia della città fu rafforzata, per controllare una folla traboccante di neri convenuti da più Stati. Lo scontro fu inevitabile: vi furono migliaia di arrestati, tra cui lo stesso Martin Luther King; il movimento nonviolento perdette il control
lo della situazione e la popolazione nera reagì alle violenze della polizia spalleggiata dai razzisti locali.
« L'America — scrisse allora il giornalista Len Holt — seppe che una pazienza vec
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